The Encyclopédie
Nel 1745 leditore André Le Breton si avvicinò a Diderot con lintenzione di far uscire un francese traduzione della Cyclopaedia di Ephraim Chambers, dopo che altri due traduttori si erano ritirati dal progetto. Diderot intraprese lincarico con lillustre matematico Jean Le Rond dAlembert come coeditore ma ben presto cambiò profondamente la natura della pubblicazione, ampliandone la portata e trasformandola in un importante organo di opinione radicale e rivoluzionaria. Raccolse intorno a sé un team di letterati, scienziati e persino sacerdoti dedicati, molti dei quali, ancora sconosciuti, avrebbero lasciato il segno nella vita successiva. Tutti furono licenziati con uno scopo comune: approfondire la conoscenza e, così facendo, sferrare un colpo clamoroso contro le forze reazionarie nella chiesa e nello stato. In quanto dictionnaire raisonné (“dizionario razionale”), lEncyclopédie doveva far emergere i principi e le applicazioni essenziali di ogni arte e scienza. La filosofia sottostante era il razionalismo e una fede qualificata nel progresso della mente umana.
Nel 1749 Diderot pubblicò il Lettre sur les aveugles (An Essay on Blindness), notevole per la sua proposta di insegnare ai ciechi a leggere attraverso il senso del tatto, lungo le linee che Louis Braille avrebbe seguito nel XIX secolo, e per il presentazione del primo passo nella sua teoria evolutiva della sopravvivenza per adattamento superiore. Questa audace esposizione della dottrina dellateismo materialista, con la sua enfasi sulla dipendenza umana dallimpressione sensoriale, portò allarresto e allincarcerazione di Diderot nella prigione di Vincennes per tre mesi. Il lavoro di Diderot sullEncyclopédie, tuttavia, non fu interrotto a lungo e nel 1750 delineò il suo programma in un Prospetto, che dAlembert espanse nel memorabile Discours prélimin aire (1751). La storia dellEncyclopédie, dalla pubblicazione del primo volume nel 1751 alla distribuzione degli ultimi volumi di lastre nel 1772, fu sconvolta, ma il successo finale non fu mai messo in dubbio. Diderot è stato imperterrito dalla censura del governo sullopera e dalle critiche dei conservatori e dei reazionari. Un momento critico avvenne nel 1758, alla pubblicazione del settimo volume, quando dAlembert si dimise per aver ricevuto avvertimenti di guai e dopo aver letto lattacco di Rousseau al suo articolo “Genève”. Un altro grave colpo venne quando il libro del filosofo Helvétius De lesprit (“Sulla mente”), che si diceva fosse un riassunto dellEncyclopédie, fu condannato ad essere bruciato dal Parlamento di Parigi, e la stessa Encyclopédie fu formalmente soppressa. Non tentato dallofferta di Voltaire di continuare la pubblicazione al di fuori della Francia, Diderot resistette a Parigi con grande tenacia e pubblicò di nascosto gli ultimi volumi dellEncyclopédie. Fu ferito profondamente, tuttavia, dalla scoperta nel 1764 che Le Breton aveva segretamente rimosso materiale compromettente dai fogli di prova corretti di circa 10 volumi in folio. I passaggi censurati, sebbene di notevole interesse, non avrebbero fatto una differenza apprezzabile sullimpatto del lavoro.
Ai 17 volumi di testo e 11 volumi di tavole (1751–72), Diderot contribuì con innumerevoli articoli in parte originali, in parte derivati da varie fonti, soprattutto sulla storia della filosofia (“Eclectisme”), teoria sociale (“Droit naturel”), estetica (“Beau”), e lartigianato e le industrie francesi. Era inoltre un energico direttore generale e supervisionava le illustrazioni da 3.000 a 4.000 tavole di qualità eccezionale, che sono ancora apprezzate dagli storici oggi. Opere filosofiche e scientifiche. Durante il montaggio dellEncyclopédie, Diderot è riuscito a comporre anche la maggior parte delle sue opere importanti. Nel 1751 ha pubblicato la sua Lettre sur les sourds et muets (“Lettera sui sordi e muti”), che studia la funzione del linguaggio e si occupa di punti di estetica, e nel 1754 ha pubblicato le Pensées sur linterprétation de la nature ( “Pensieri sullinterpretazione della natura”), un influente breve trattato sui nuovi metodi sperimentali nella scienza. Tuttavia, Diderot pubblicò poche altre opere nella sua vita. I suoi scritti, in forma manoscritta, erano noti solo ai suoi amici e ai corrispondenti privilegiati del Correspondance littéraire, una sorta di giornale privato curato dal barone Grimm che circolava in forma manoscritta. La pubblicazione postuma di questi manoscritti, tra cui diverse opere audaci e originali nel campo delle scienze, della filosofia e della letteratura, hanno reso Diderot più apprezzato nellera moderna di quanto non fosse in Francia durante la sua vita.
Tra le sue opere filosofiche, una menzione speciale può essere fatta di LEntretien entre dAlembert et Diderot (scritto 1769, pubblicato 1830; “Conversation Between dAlembert and Diderot” ), Le Rêve de dAlembert (scritto nel 1769, pubblicato nel 1830; “DAlemberts Dream”) e gli Eléments de fisiologie (1774-80). In queste opere Diderot sviluppò la sua filosofia materialista e arrivò a sorprendenti intuizioni intuitive della biologia e chimica; speculando sulle origini della vita senza lintervento divino, per esempio, ha prefigurato le teorie evolutive di Charles Darwin e ha presentato unimmagine sorprendentemente profetica della struttura cellulare della materia. Le speculazioni di Diderot nel campo della scienza sono di grande interesse, è la genialità dialettica della loro presentazione che è eccezionale. Le sue idee, spesso proposte sotto forma di paradosso e invariabilmente in dialogo, derivano da un senso di ambiguità della vita e da una profonda comprensione delle complessità e contraddizioni inerenti alla natura umana.